l’inaspettato declino dell’inflazione negli stati uniti: gli economisti colti di sorpresa

Donatela panzzarola

un calo storico dei tassi di inflazione

I recenti dati economici hanno presentato una piacevole sorpresa: l’inflazione negli Stati Uniti continua a scendere. A febbraio 2025, l’inflazione mensile ha registrato un incremento contenuto dello 0,2%, portando il tasso annuo al 2,8%, in diminuzione rispetto al 3% di gennaio. Parallelamente, l’inflazione core, che esclude cibo ed energia, è calata al 3,1%, il livello più basso dal 2021. Questi numeri sottolineano l’efficacia delle politiche economiche statunitensi, favorendo un clima di fiducia nei mercati finanziari.

la propaganda presidenziale e le critiche al vento

L’amministrazione Trump non ha esitato a sottolineare il successo delle proprie politiche economiche. Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, ha evidenziato come questi risultati smentiscano le previsioni pessimistiche dei media e di alcuni esperti economici. Con lo slogan “L’America torna a ruggire”, l’amministrazione ha colto l’occasione per rilanciare un messaggio ottimistico sul futuro economico del paese.

divisioni tra le righe: le tensioni sulle politiche tariffarie

Nonostante i buoni dati sull’inflazione, non mancano le tensioni all’interno della squadra economica di Trump riguardo alle politiche tariffarie. La discussione su possibili nuove tariffe ha scaturito differenti opinioni su potenziali impatti negativi per l’economia. La discordia è palpabile tra figure di spicco come Kevin Hassett e Howard Lutnick, segnalando una complessità nelle dinamiche decisionali interne.

il settore tecnologico esige chiarezza

Incontri recenti tra il presidente Trump e dirigenti delle principali aziende tecnologiche, come IBM e Qualcomm, hanno messo in luce le preoccupazioni del settore relativamente alle tariffe. Le aziende temono che esse possano ostacolare lo sviluppo e la pianificazione a lungo termine. Le ripercussioni potrebbero essere trasversali, influenzando sia il mercato interno che quello globale.

le dichiarazioni presidenziali e il mercato: una relazione turbolenta

Le esternazioni di Trump continuano a influenzare i mercati finanziari, con la recente menzione di una possibile recessione che ha causato turbolenze a Wall Street e una flessione degli indici principali. La volatilità generata da queste dichiarazioni rappresenta una fonte di incertezza per investitori e analisti, complicando le decisioni strategiche nel breve termine.

l’incerto futuro politico ed economico

Anche all’interno del partito repubblicano cresce la preoccupazione per le conseguenze economiche delle politiche tariffarie. Alcuni senatori hanno manifestato pubblicamente il loro disagio, sottolineando l’instabilità che grava su imprenditori e agricoltori. L’appello per strategie chiare e una direzione coerente si fa sempre più pressante, in un clima di crescente nervosismo politico.

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