Una mattinata all’insegna del futuro sostenibile quella che ha visto protagonisti l’assessore regionale Fabio Scoccimarro e il neosindaco di Pordenone, Alessandro Basso. L’incontro si è focalizzato su una serie di progetti ambiziosi volti a incrementare la sostenibilità ambientale della città friulana. Già avviati durante il precedente incarico di Basso come consigliere regionale, questi piani promettono di trasformare il volto di Pordenone, puntando tutto su innovazione e rispetto per l’ambiente.
ampliamento dell’ecocentro: hub per il riciclo
Uno dei punti salienti dell’incontro è stato l’ampliamento dell’Ecocentro di Pordenone, considerato cruciale per una gestione più efficiente dei rifiuti urbani. Attraverso la partecipazione al bando regionale, Pordenone mira a ottenere finanziamenti necessari per espandere le infrastrutture dedicate al riciclo e al recupero, riducendo così l’impatto ambientale della città. Scoccimarro ha assicurato un impegno concreto da parte della Regione nel valutare le proposte progettuali con massima attenzione, riconoscendo l’importanza di investimenti strategici che possano aumentare l’efficienza dei processi di smaltimento e riciclaggio.
Il progetto prevede non solo l’ampliamento delle strutture fisiche, ma anche l’implementazione di nuove tecnologie per il trattamento dei rifiuti. Questo potrebbe includere l’introduzione di macchinari avanzati per la separazione automatica dei materiali riciclabili, facilitando e velocizzando le operazioni all’interno dell’Ecocentro. Inoltre, è prevista l’educazione continua della cittadinanza riguardo alle buone pratiche di smaltimento e riciclo, incentivando una maggiore partecipazione da parte dei residenti.
miglioramento della rete fognaria: soluzioni innovative per l’acqua
Un altro tema centrale del colloquio tra le due figure istituzionali è stato il necessario miglioramento della rete fognaria cittadina. Scoccimarro ha espresso la disponibilità della Regione a collaborare attivamente per implementare interventi tecnici mirati. Il miglioramento della rete fognaria è essenziale non solo per prevenire potenziali problemi di inquinamento, ma anche per garantire una gestione idrica più sostenibile e sicura.
Si prevede l’utilizzo di soluzioni tecnologiche all’avanguardia per monitorare in tempo reale le condizioni della rete, prevenendo così eventuali criticità e ottimizzando le risorse idriche disponibili. Tra le proposte discusse, vi è l’installazione di sensori intelligenti e sistemi di gestione automatizzata delle acque reflue, che permetteranno una risposta rapida e efficiente a qualsiasi tipo di emergenza.
contratto di fiume e fusioni aziendali: sinergie per un futuro migliore
Un ulteriore argomento di grande interesse trattato durante l’incontro è stato il Contratto di fiume per il Noncello, attualmente in fase di definizione. Questo strumento si propone di coniugare tutela ambientale e valorizzazione del territorio, attraverso una gestione concertata delle risorse fluviali. Il Contratto di fiume è progettato per coinvolgere attivamente tutti gli stakeholders locali, promuovendo soluzioni condivise e sostenibili per la gestione dell’intero bacino idrico.
Parallelamente, sono in corso discussioni su potenziali aggregazioni societarie tra le aziende di gestione del servizio idrico, con un focus particolare sulla fusione tra Cafc di Udine e HydroGea di Pordenone. Tale fusione rappresenta un passo strategico verso l’ottimizzazione delle risorse e dei servizi offerti alla comunità friulana, riflettendo la volontà di creare sinergie efficaci per affrontare le sfide ambientali future.
un impegno condiviso per la sostenibilità
Fabio Scoccimarro ha infine rimarcato l’importanza di lavorare in stretta sinergia con gli enti locali, ribadendo l’impegno della Regione nel portare avanti politiche ambientali sostenibili. Queste iniziative non solo mirano a migliorare la qualità della vita dei cittadini di Pordenone, ma rappresentano anche un modello di sviluppo replicabile in altre realtà regionali e nazionali. La collaborazione tra Regione e Comune, combinata con un approccio innovativo e inclusivo, sembra quindi essere la chiave per un futuro più verde e consapevole, dove le esigenze ambientali e quelle delle comunità trovano finalmente un punto d’incontro.