Trattenute INPS e pensione privilegiata: quando l’errore di calcolo pesa sul pensionato

Donatela panzzarola

Updated on:

In un recente caso complesso e significativo, la Corte dei Conti ha rigettato il ricorso di un ex dipendente della Polizia di Stato contro le trattenute mensili operate dall’INPS. Il pensionato si era ritrovato al centro di un contenzioso derivante da errori di calcolo sulla sua pensione, una situazione iniziata nel 2017 quando gli era stata riconosciuta una pensione privilegiata per invalidità assoluta e permanente. In un successivo ricalcolo, questa pensione privilegiata era stata inspiegabilmente omessa, causando non pochi problemi.

L’esorbitante indebito: richieste e conseguenze

L’errore di calcolo ha portato l’INPS a richiedere al pensionato la restituzione di una somma considerevole: 29.565,72 euro lordi, equivalenti a 21.859,35 euro netti. Questa richiesta era derivata da una riduzione dell’aliquota della pensione dal 44% al 42,974%. Tuttavia, il nodo centrale della questione era un’omissione nel computo, che non teneva conto della pensione privilegiata. Tale dimenticanza ha costituito la vera causa dell’eccessivo importo richiesto.

Il ricorso e la sentenza della Corte dei Conti

Il pensionato ha contestato il provvedimento, sostenendo che l’errore fosse alla base delle somme indebitamente richieste. La Corte dei Conti, pur rigettando il ricorso nelle sue parti contro ulteriori errori di liquidazione, ha riconosciuto che l’INPS aveva commesso un errore omettendo di calcolare la pensione privilegiata, errore successivamente corretto nel corso della causa.

Riduzione della somma dovuta: un raggio di luce

Dopo il ricalcolo accurato da parte dell’INPS, la somma richiesta è stata ridotta drasticamente a soli 1.611,28 euro. Una riduzione significativa, che evidenzia come l’errore iniziale dell’INPS potesse portare a richieste di restituzione ingiuste e onerose per il pensionato coinvolto.

La sospensione delle trattenute e le prospettive future

Durante il procedimento legale, le trattenute mensili erano state sospese, rispondendo così positivamente alla difesa del pensionato. La sentenza della Corte dei Conti ha avuto un effetto concreto sulla riduzione del debito, sottolineando l’importanza di correggere gli errori di calcolo iniziali. Il pensionato ha ancora la possibilità di impugnare questa decisione presso le Sezioni Centrali di Appello, continuando a lottare per i suoi diritti.

L’importanza di un calcolo accurato e i diritti dei pensionati

Questa vicenda dimostra quanto sia fondamentale un calcolo accurato della pensione, specialmente quando si tratta di pensioni legate a invalidità permanente. Gli errori nella gestione delle pensioni possono portare a situazioni finanziarie gravose per i pensionati, sottolineando l’importanza di un’accurata verifica dei conteggi previdenziali da parte degli enti come l’INPS.

Attraverso questo caso, si mette in evidenza l’importanza di un controllo attento e le conseguenze che errori amministrativi possono avere sulla vita di chi ha servito il paese, ponendo in risalto la necessità di procedure corrette e giuste nella gestione delle pensioni.

x

Lascia un commento