L’assegno di inclusione rappresenta una misura importante per il supporto economico delle famiglie, e recentemente sono state introdotte novità che ne ampliano l’accessibilità. Dal 5 marzo 2025, le modifiche alle regole sul calcolo dell’ISEE consentiranno a un numero maggiore di persone di accedere a questo beneficio. Ecco cosa c’è da sapere.
Cambiamenti nel calcolo dell’ISEE
Il principale cambiamento riguarda il modo in cui viene calcolato l’ISEE. I titoli di stato, i buoni fruttiferi postali e i libretti postali, con un capitale massimo di 50.000 euro, verranno esclusi dal calcolo. Questo intervento consentirà a molte famiglie di vedere ridotto il proprio ISEE, aumentando così le possibilità di accedere all’ADI, che richiede un limite ISEE di 10.140 euro.
Come presentare nuovamente la domanda
Chi è stato precedentemente escluso dall’ADI potrà presentare una nuova domanda, a patto che vengano rispettati i requisiti aggiornati. Dal 5 marzo 2025, è necessario richiedere un nuovo ISEE aggiornato, che tenga conto delle esclusioni patrimoniali previste. Questo può essere fatto accedendo al portale INPS o rivolgendosi a un Centro di Assistenza Fiscale .
Procedure per richiedere l’assegno di inclusione
Presentare la domanda per l’ADI richiede di seguire alcuni passaggi chiave. Dopo aver ottenuto l’ISEE aggiornato, bisogna assicurarsi che siano stati esclusi i titoli di stato, i buoni fruttiferi e i libretti postali fino a 50.000 euro nel calcolo patrimoniale. Seguire attentamente le indicazioni fornite dall’INPS è essenziale per completare correttamente la procedura.
Chi può beneficiarne
Le modifiche al calcolo dell’ISEE sono particolarmente significative per quelle famiglie che, a causa di patrimoni contenuti, erano precedentemente escluse dall’accesso all’ADI. Grazie a queste novità, molte di esse potranno finalmente beneficiare di un supporto economico, a condizione che rispettino tutti i requisiti richiesti.
Queste misure puntano a rendere più giusto e accessibile il sistema di welfare, offrendo un sostegno concreto a chi ne ha più bisogno. Con l’adozione dei nuovi criteri, l’assegno di inclusione diventa una realtà più inclusiva, rispondendo meglio alle esigenze di una platea più ampia di cittadini.