L’Unione Europea si trova a un bivio critico a causa delle sue dipendenze strategiche nei confronti di fornitori esterni per le materie prime essenziali. Questi materiali, fondamentali per molteplici settori tecnologici e industriali, sono spesso importati da pochi paesi, il che espone l’UE a rischi economici e geopolitici significativi.
la dominanza di cina, turchia e sud africa
La Cina, la Turchia e il Sud Africa rivestono ruoli preponderanti nel rifornimento di materie prime verso l’Europa. Particolarmente critica è la dipendenza dalla Cina, che fornisce il 100% degli elementi delle terre rare pesanti, fondamentali per le tecnologie avanzate. Inoltre, la Turchia è responsabile del 98% delle forniture di boro, indispensabile in numerosi processi produttivi. Questa situazione espone l’UE a possibilità di interruzione dell’approvvigionamento dovute a tensioni geopolitiche o economiche.
il critical raw materials act: visione e sfide
In risposta alla vulnerabilità derivante dalla dipendenza esterna, l’UE ha adottato il Critical Raw Materials Act. Questo regolamento mira a garantire un approvvigionamento sostenibile e sicuro delle materie prime entro il 2030, fissando obiettivi ambiziosi: ottenere internamente il 10% della produzione, il 40% dalla trasformazione e il 25% dal riciclaggio. Tuttavia, questi traguardi ambiziosi devono affrontare la sfida di una filiera interna ancora debole e il tempo limitato per l’implementazione.
le controversie legate alle nuove attività estrattive
Per ridurre la dipendenza esterna, l’UE esplora nuove opportunità di estrazione mineraria, anche se queste sono spesso al centro di dispute ambientali e sociali. Emblematica è la situazione in Serbia, dove le operazioni di Rio Tinto hanno causato proteste significative. Le risorse disponibili in Europa sono limitate e richiedono una gestione oculata, come sottolineato dall’ex commissario Thierry Breton, che propone una cooperazione internazionale per diversificare le importazioni.
riciclaggio: un potenziale da sfruttare
Il riciclaggio rappresenta una strategia cruciale per l’UE nella riduzione della sua dipendenza dalle importazioni. Le cosiddette “miniere urbane”, come i rifiuti elettronici, offrono possibilità significative per il recupero di materiali preziosi. Sebbene l’UE disponga di una struttura di riciclaggio consolidata, è necessario intensificare gli sforzi in raccolta e riutilizzo, contribuendo così a soddisfare la crescente domanda.
iniziative italiane per l’autonomia delle materie prime
In Italia, l’approccio alle materie prime sta evolvendo sotto il governo Meloni, che mostra interesse per l’estrazione, incluso il controverso “deep sea mining”. La legge n°115 del 2024, che recepisce l’atto europeo, mira a rilanciare il settore minerario attraverso processi di autorizzazione velocizzati. Tuttavia, il testo è stato criticato per l’assenza di riferimenti su pratiche di economia circolare e riciclaggio, lasciando crisalidi questioni aperte sull’approvvigionamento sostenibile.
Le sfide delle dipendenze strategiche dell’UE sono complesse e richiedono strategie coordinative attente per garantire un futuro sostenibile e sicuro per l’approvvigionamento di materie prime critiche.